Montaña Corona, Lanzarote: il vulcano di Haría
Con i suoi 605 metri di altezza, la Montaña Corona è uno dei vulcani più alti di Lanzarote e domina la parte settentrionale dell’isola in molteplici modi: infatti, da qualsiasi luogo vi avviciniate, i vostri occhi saranno attratti da questo cono vulcanico perfettamente sagomato, famosi per il trekking e le escursioni.
Storia della Montaña Corona
Circa 5000 anni fa, quando il vulcano de la Corona eruttò insieme ai suoi quattro vicini – La Quemada de Maguez, Los Helechos, La Cerca e La Quemada de Órzola – le cose erano completamente diverse. A quel tempo esisteva solo la lunga scogliera del Risco de Famara, una piccola isola lunga 90 km al largo delle coste africane. I quattro vulcani eruttarono lungo una fenditura del terreno, perfettamente allineati lungo una linea retta che correva da sud-est a nord-ovest. Insieme (ma soprattutto con il Vulcano della Corona) emisero così tanta lava che la superficie dell’isola raddoppiò. Più tardi, altri vulcani eruttarono più a sud, coprendo finalmente tutto lo spazio tra l’isola di Famara a nord e l’isola di Ajaches a sud. Nacque così l’isola di Lanzarote.
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Il vulcano de la Corona è il più alto dei cinque vulcani e il suo cratere – come per la maggior parte dei vulcani lanzaroteni – è aperto a nord-ovest. Ma a differenza di qualsiasi altro vulcano dell’isola, il suo bordo e l’aspetto interno sono ancora piuttosto selvaggi. Durante la lunga eruzione, il vulcano della Corona ha emesso una quantità incredibile di materiale: le ceneri si gonfiarono verso sud-est, creando ampie pianure oggi utilizzate per l’agricoltura. Le sue lave, tuttavia, scorsero verso est e crearono quello che oggi viene chiamato il Malpaís de la Corona. In questa vasta area ancora oggi non cresce quasi nulla.
Malpaís significa “cattiva patria” e se ci si avventura all’interno di questo territorio si capisce presto il perché di questo nome: la lava è fragile e si rompe facilmente sotto ai piedi e – a peggiorare le cose – la lava scorrendo ha creato vasti sistemi di tunnel, i cui tetti sono pronti a sbriciolarsi in qualsiasi momento.
Queste gallerie – o meglio due di esse – sono tra le attrazioni turistiche più popolari dell’isola: infatti, il defunto artista César Manrique ha trasformato Jameos del Agua in una sorta di museo vicino alla costa, mentre la Cueva de los Verdes rimane per lo più nel suo stato originale.
Parco Naturale della Corona
La Montaña Corona e gran parte della punta settentrionale di Lanzarote appartengono al Parco Naturale della Corona, creato per proteggere l’enorme Maplais de la Corona. Nel parco è consentita l’agricoltura, ma sono pochi i luoghi in cui si può coltivare: tra questi, le pendici settentrionali del vulcano, su cui si coltiva la vite. Queste pendici vanno attraversate per arrivare alla base della montagna, quindi il turista è pregato di non sconfinare, ma di rimanere nei sentieri tracciati.
Come raggiungere la Montaña Corona
Il vulcano della Corona è facilmente raggiungibile con una breve escursione dalla frazione Ye, vicino a Mirador del Río sul Risco de Famara, da dove si può raggiungere la cima attraverso un sentiero che attraversa i vigneti sulle sue pendici settentrionali e che termina sul bordo settentrionale del cratere, da dove alcuni sentieri portano nell’imponente bocca del cratere. Un altro sentiero conduce ad un belvedere sul bordo orientale, ma il tutto finisce lì.
- Da Arrecife prendere LZ-1, attraverso Tahiche fino ad Arrieta.
- Prendere LZ-201 verso nord, in direzione del cratere del Vulcano della Corona.
- Superate il vulcano sul suo lato orientale fino a raggiungere un incrocio a destra, all’ingresso di Ye.
- Parcheggiare l’auto davanti alla chiesetta.
- Imboccare il sentiero vulcano indicato nella mappa sottostante.